Benvenuti!
Apriamo questo spazio del Giocatore a tutte le persone che hanno già incontrato le sue carte e a chi si appresta a farlo attraverso questo sito. Uno spazio di condivisione per esprimere le proprie sensazioni rispetto alle carte e per raccontare le storie che hanno suscitato.
Un’occasione per porre
domande, srotolare pensieri e immaginare scenari.
Vi aspettiamo su questa
piattaforma per un saluto, un’emozione, un’idea.
Perché tutti siamo giocatori.
Nadia e Paola
Gentili Paola e Nadia,
RispondiEliminaconosco il libro che è stato prodotto dal vostro sodalizio.
C’è delicatezza nella scrittura e nelle immagini. A volte, assieme ad amici dopo cena, abbiamo con piacere, scelto alcune carte, alla ricerca delle visioni che ci suggerivano e le abbiamo confrontate. Poi abbiamo letto le storie di riferimento e le altre indicazioni. Si è rivelato un modo diverso e intenso per stare insieme.
Personalmente, quando possibile, o ne sono ispirata, scrivo piccole mie storie sulla carta. Lo sento come uno strumento creativo, profondo e che permette di procedere e di sperare.
Grazie. Angela F.
Questa è la storia di gennaio scorso. In un momento di distacco da un’attività importante che si stava facendo pesante ho pescato la carta n. 7 La carta del raccoglitore di fiabe. Ecco il racconto che mi ha suggerito. (Per quanto vedo di concreto nel disegno, vi è un uomo e un carretto sul quale stanno oggetti rotondi, colorati vivacemente, non bene identificabili.)
“Con il carretto posso viaggiare trainandolo con la bici o il cavallo… e passare di casa in casa, di cortile in cortile. … Bei gomitoli signori e signore, chi ne vuole!”
“Ma di quale sostanza sono fatti?” chiede un uomo.
“Non importa il materiale, signore, importante è che le piaccia il colore; a casa con sua moglie, lasciate liberi i vostri pensieri, non concentratevi su nulla di usuale, lasciatevi guidare dal filo che si dipana…”
“Ne prendo uno verde, è molto morbido. Forse mia moglie mi farà un caldo maglione.”
“Che bel colore!” esclamò la moglie al suo ritorno. “Te lo regalo.”
“Ora vieni e apriamo questi fili assieme. E’ un grande gomitolo, ci si può fare tanto!”
Il marito prende il gomitolo e lascia che la moglie ne tiri un capo e cominci a farne un gomitolo piccolo nelle sue mani; quando si inceppa nelle sue dita, il marito apre la mano e la moglie continua il suo lavoro.
D’un tratto con grande sorpresa dal gomitolo esce un sogno. Entrambi si avvicinano. Un sogno? Come può essere? Un sogno per due, ad occhi aperti? I due sposi si fanno vicini e le immagini li attraggono e li portano con sé; sembrano camminare a qualche centimetro dal suolo leggeri. Per mano attraversano un prato immenso e pulito.
Camminano, camminano, tenendosi per mano. Arrivano ad un fiume nel quale si rinfrescano. Si riposano sotto alberi odorosi, annusano l’aria e godono della bella giornata. Uccelli volano di ramo in ramo, api a centinaia rovistano un cespuglio di lavanda laboriose.
I sogni della coppia si erano uniti. Era tempo di viverli assieme. E pure le perdite e i dispiaceri, se guardati insieme, con coraggio, sembravano sfilarsi dal gomitolo e trasformarsi in pensieri sopportabili e leggeri.