lunedì 28 dicembre 2020

Lettura delle Carte Matrice 14 LA CARTA DELLA NAVE

Questa carta rappresenta il movimento nella propria vita, e, nel Gioco Radice, esprime anche il dispiegamento delle proprie capacità e dei propri talenti. La nave è solida e il mare è come lo si vede, come si proietta il proprio sentire nel momento del gioco. Possono esserci marosi violenti e difficoltà a proseguire, oppure bonacce favorevoli e riposanti, o venti potenti che spingono le vele. Artis invita a sperimentare, anche nelle situazioni di rischio, facendo affidamento sulla propria concentrazione e restando attenti alle reazioni di fronte al pericolo. Nella storia il riferimento all’airone è l’invito a osservare dall’alto il proprio procedere, a cambiare prospettiva e a lottare, se se ne presenta la necessità, per riprendere in mano il timone e condurre la nave in porto o verso mari lontani.

sabato 5 dicembre 2020

Lettura delle Carte Matrice 10 LA CARTA DEL DOLORE E DELLA TERRA

In una antica fiaba popolare “L’Albero del Dolore”, gli uomini si lamentavano con Dio della loro dolorosa condizione. Non potendo sopportarlo, Dio suggerì che appendessero i loro dolori all’Albero del Dolore, e di scegliere, quindi, fra quelli appesi all’albero, i dolori che preferissero. Gli uomini, dopo aver girato a lungo intorno all’albero, in cerca di quelli più adatti, i più sopportabili e soddisfacenti, vollero ognuno di nuovo i propri dolori. Questa fiaba è in sintonia con la Carta del dolore e della terra, in cui si mostra un albero generoso alla cui base ci sono esseri umani. Il dolore è parte della nostra vita, della nostra incarnazione. Per quanto essa possa essere felice, entreremo comunque in contatto con la sofferenza degli altri, la sofferenza delle malattie, della miseria, della morte, e questa sarà una esperienza di crescita e di comprensione molto importante. Artis sottolinea che il dolore sospende l’individualità e crea una comunione generatrice di forze. Nel gioco radice questa carta rappresenta il momento di contatto con la propria umana fragilità e suscita riflessioni sul destino.

martedì 24 novembre 2020

Lettura delle Carte Matrice 8 CARTE VOLANTI

L’energia primordiale e caotica della carta bianca comincia a strutturarsi nelle carte Volanti e assume una direzione e un progetto. È la crescita, lo sviluppo del germoglio e il mostrarsi al mondo. Questo sviluppo è coerente con le nostre qualità e i nostri talenti, che, tuttavia, possono essere diversi da quanto conosciamo di noi e certamente sono più numerosi e vasti. Nella storia il giardiniere esprime il suo stupore per quella pianta sconosciuta che sta sbocciando, così la carta evoca l’accoglienza di desideri e pulsioni non previste, che possono creare turbamento. Il messaggio è chiaro e preciso: esprimersi, affidarsi, donarsi, sbocciare. Il tutto con la leggerezza del gioco, la morbidezza di accogliere esperienze inattese e il permettere che gli eventi e le proposte creino contesti nuovi. Artis sottolinea l’aspetto di maturazione di significati e capacità. Evoca passaggi di trasformazione, rispetto ai quali è importante essere flessibili e compiere scelte e azioni. Scegliere questa carta significa darsi l’autorizzazione a essere se stessi, superando le paure del fallimento e del giudizio.

mercoledì 11 novembre 2020

Lettura delle Carte Matrice 1 CARTA BIANCA

Il gioco RADICE, descritto nel libro, utilizza dieci carte, che abbiamo chiamato carte matrice, nel suo significato di punto di origine, perché formano una importante base per l’esplorazione del proprio vivere. Nel libro abbiamo descritto i significati di queste carte, ma vogliamo aggiungere altre letture, proprio in relazione al percorso che esse suggeriscono attraverso il gioco RADICE. La carta bianca - che è anche la prima carta-storia del Giocatore che è venuta alla luce - presenta una grande complessità compositiva, che può ricordare alle persone dimensioni vegetali, animali e minerali interconnesse. Essa evoca energie primordiali e inconsce, suggerisce quel “prima” in cui non esiste ancora un principio organizzatore, ma anche una “ contemporaneità” di percezioni se valichiamo la concezione del tempo lineare. Artis associa la carta alla conoscenza, al porsi in una azione di studio e di ricerca, anche intuitiva. Nel gioco Radice, dunque, mette in evidenza capacità ancora sconosciute e non indirizzate; come carta del presente è anche il caos che precede una azione o un progetto, ma, allo stesso tempo la conclusione di una fase evolutiva e il rimescolamento delle idee. Una carta di grande ricchezza di significati, il bianco è la somma di tutti i colori, e quindi un serbatoio di possibilità e di declinazioni, che, se talvolta possono creare sgomento e insicurezza, tuttavia, accolte e lasciate evolvere, suggeriscono rinnovamenti e nuove opportunità.

martedì 27 ottobre 2020

A quale carta potreste associare questa insolita storia ?

La donna avanzava regale, ma non erano i suoi vestiti a renderla tale, quanto una spilla che teneva sul petto, o forse era un medaglione appoggiato sul cuore. La spilla presentava un nucleo romboidale formato da intrecci raffinati di metalli e pietre, smalti colorati. Nonostante la sua complessa struttura, non c’era immobilità in essa poiché due lati sembravano aprirsi come profumi da uno scrigno e portare fuori un contenuto prezioso e inebriante. Mi avvicinai alla donna e guardai nella spilla, sentii il sorriso di lei diventare un riso leggero e mi trovai assorbita in un vortice di emozioni e di sensazioni che colpivano potentemente i miei sensi. Vidi una scala. Una scala a chiocciola. Una scala che scendeva. Mi lasciai scivolare sul corrimano e cominciai a scendere anch’io fino a che la scala finì e io mi ritrovai appesa all’ultimo gradino, come se fossi appesa a un grande lampadario. Sotto di me una stanza grandissima, il soffitto molto distante, come quello di una cattedrale. Respiro e osservo. Si tratta proprio di una cattedrale e sotto di me si sta svolgendo una celebrazione, vedo dei sacerdoti avanzare con dell’incenso. Tutto il rituale è molto importante e situato in un’epoca lontana. Vedo in un angolo della cattedrale la gente del popolo incatenata dalla sacralità e dal potere espresso. Sento le emozioni di una donna fra la gente, percepisco il suo pensiero, è un pensiero trasgressivo, è un pensiero di ribellione, è un pensiero di femminilità saggia che si oppone a un maschile prevaricante e potente. Lei non può sfuggire al suo tempo, essere più avanti di quel presente non le salverà la vita. Ma verrà... verrà il giorno in cui il suo percepire altro dal futuro sarà possibile e sarà protetto e sarà garantito e sarà fonte di gioia per molti. La donna esce dalla chiesa, appena può, è inquieta e preoccupata. Ce la farà a sopportare il dolore? Tradirà, rinnegando le sue convinzioni? Si allontana nel buio, in direzione del bosco. Camminerà tutta la notte per tornare al villaggio, il cuore appesantito, la lingua silenziosa. Non voglio vederla morire, sto pensando, ma mentre decido di allontanarmi lei mi guarda e il suo sguardo si incatena al mio in una promessa di riscatto e nella voglia di essere libera, profondamente. Verrà quel tempo, le stanno dicendo i miei occhi. Quel tempo verrà, e ciò che soffri ora ha un suo senso e una sua ragione, perché tempi diversi verranno, tempi nei quali potrai scegliere e potrai essere e potrai esprimere, senza paura di perdere la vita. La donna è inquieta, la vedo accendere un braciere su cui pone erbe profumate e amare. Bere acqua calda e poi sedersi nella notte, ascoltando il battito della Madre Terra. Torno da lei. Ho intrecciato tessuti ed erbe e piccoli fiori, in una forma romboidale dalla cui parte superiore escono piccoli nastri blu e fili rossi, rami fioriti. Poso questo oggetto prezioso fra la sue mani, lei lo prende e lo mette sul cuore, nascosto dal tessuto ruvido del suo vestito. Quando il fuoco verrà ad avvolgere il corpo della donna, dal piccolo oggetto si svilupperanno profumi inebrianti che la stordiranno, potrà così perdere i sensi e non avere dolore, mentre la sua coscienza diventerà più grande di quelle membra distrutte dalle fiamme. Questo posso fare per lei, attutire il dolore, renderle meno sofferente il passaggio. Non posso cancellare l’ingiustizia, ma prometterle che un altro tempo verrà. E questo è il tempo. Il tempo per la sua libertà e per il suo osare e per il suo essere in contatto con la Madre.

domenica 5 luglio 2020

ESPOSIZIONE

Le matite di Nadia hanno creato nuove immagini.
Quelle legate alle rune, al femminile che scopre, al confinamento degli ultimi mesi, al sentire...
E poi ci sono dodici nuove carte del Giocatore, che accompagnano le storie che sono venute alla luce, dopo il libro: la carta dell'orizzonte, della perla e della piuma, la carta tappeto, la carta del nuovo mondo...

Ci sarà una esposizione, nel galetas di Paola e Carlo,
a Saint-Denis.
Siete invitati a incontrare  queste intuizioni ARTIS/tiche.

I posti sono limitati, potete scrivere per prenotarvi.

sabato 9 maggio 2020

Herman Hesse e la carta del Fiume


Siddharta ascoltava. Era ora tutt'orecchi, interamente immerso in ascolto, totalmente vuoto, totalmente disposto ad assorbire; sentiva che ora aveva appreso tutta l'arte dell'ascoltare. Spesso aveva già ascoltato tutto ciò, queste mille voci nel fiume; ma ora tutto ciò aveva un suono nuovo. Ecco che più non riusciva a distinguere le molte voci, le allegre da quelle in pianto, le infantili da quelle virili, tutte si mescolavano insieme, lamenti di desiderio e riso del saggio, grida di collera e gemiti di morenti, tutto era una cosa sola, tutto era mescolato e intrecciato, in mille modi contesto. E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita. E se Siddharta ascoltava attentamente questo fiume, questo canto dalle mille voci, se non porgeva ascolto né al dolore né al riso, se non legava la propria anima a una di quelle voci e se non s'impersonava in essa col proprio Io, ma tutte le udiva, percepiva il Tutto, l'Unità, e allora il grande canto delle mille voci consisteva d'un'unica parola, e questa parola era Om: la perfezione.

...In quell'ora Siddharta cessò di lottare contro il destino, in quell'ora cessò di soffrire. Sul suo volto fioriva la serenità del sapere, cui più non contrasta alcuna volontà, il sapere che conosce la perfezione, che è in accordo con il fiume del divenire, con la corrente della vita, un sapere che è pieno di compassione e di simpatia, docile al flusso degli eventi, aderente all'Unità.

martedì 10 marzo 2020

MARZO 2020


Ho chiesto al Giocatore una carta che potesse guidarci in questo momento di difficoltà.
La carta è  la numero 22 .Vi allego il disegno, in modo che chi lo desidera possa sviluppare la propria storia.
Vi posto la mia.




Io ti guardo e nel guardarti mi trasformo, e mentre cambio appaiono le storie nascoste, vengono a galla fiumi, alberi, soli e nebbie. Non solo ciò che vedi, non solo ciò che sai. Voglio far affiorare il volto celato, la sua struttura, il non visibile.
Ti guardo e, nel tuo sguardo, vedo passare gli eventi, le persone, i tempi. Vedo passare ciò che ti ostini a trattenere, ciò che credi reale, ciò a cui ti aggrappi. Come veli di percezione, voglio sfogliarli uno dopo l’altro, per guidarti all’interno, alla solitudine della percezione, alla coscienza. Al vedere.
In profondità i paesaggi e le sensazioni, le abitudini e le certezze.
Ti guardo. Guardami. Meglio, ancora.
Oltre.



Scrivono Artis  e Nadia su questa carta:
Interrogare costantemente la conoscenza acquisita.
Trasformare la percezione del reale.
Rinunciare alla consuetudine.




domenica 2 febbraio 2020

PERSONALE

Una esperienza personale, per dire come le carte, quando siano interiormente 
accolte ed esperite, possano dar luogo a grandi scoperte e importanti aiuti. 
Come possano creare ponti di comprensione e di apertura, là dove i pensieri sembrano troppo intrecciati e carichi di emozioni per non essere condizionati e condizionanti.
Una esperienza personale, legata alla malattia della mia gatta e alla mia scelta di accompagnamento. Ho attraversato insieme a lei i momenti della proiezione e dei ricordi, poi ho potuto affidarmi alle carte per chiedere quali fossero i suoi tempi e le sue trasformazioni.
Ecco le carte che mi hanno parlato, a distanza di alcuni giorni una dall’altra.
 
Carta dei grandi laghi: tutti i fiumi conducono ai laghi in cui ascoltare il battito del cuore, tutto giunge al momento giusto e al suo completamento. Questa carta mi ha mostrato che la sua vita si preparava al compimento.
Carta dell’aquila: indicava  che una parte di lei era pronta ad andare e un’altra ancora era legata alla vita che aveva condotto. Il tempo del passaggio non era ancora giunto.
Carta cappotto: un mondo di luce si spalanca, nonostante l’apparenza; da questa carta ho imparato a distinguere tra ciò che sembra e ciò che è, rinnovando la fiducia nella Vita.
Carte volanti: il giardiniere era pronto a spalancare la serra, affinché il fiore potesse sbocciare, io ho dovuto setacciare la mia interiorità per cercare le tracce del trattenerla con me, e darle l’autorizzazione a esprimere liberamente la sua natura e il suo destino.
E infine un’ultima carta, piena di poesia e di amore, per dire che potevamo accogliere i cambiamenti di prospettiva e sentirci ancora legate nel Tutto: la carta dell’albero e del cielo.