martedì 6 novembre 2018

LA CARTA DEL SOGNO



Baba Bedi diceva che ogni sogno appare in forma drammatizzata; è perciò necessario analizzare quali sono le componenti di base per una drammatizzazione, cioè il palcoscenico,  gli spettatori, gli attori, il contenuto di ciò che è proiettato.
Dobbiamo quindi porci una serie di domande.
Quale esperienza in un sogno corrisponde al palcoscenico?
La prima componente del palcoscenico è il pavimento, la seconda  sono i colori e le luci
la terza i mobili e gli altri elementi decorativi. Tutti gli elementi presenti, oltre al pavimento che è indispensabile, servono per intensificare il messaggio.
Chi sono gli attori?
Dobbiamo valutare con attenzione la reazione personale nei loro confronti
Chi sono gli spettatori ?
C'è sempre solo uno spettatore che è la coscienza della persona che sogna.
Qual è il contenuto del sogno?
Si tratta del messaggio che il sogno deve dare alla coscienza. Il punto centrale va scoperto esaminando le emozioni e i sentimenti sentiti durante il sogno. Poi si cerca il significato degli oggetti e dello scenario, che danno una comprensione più profonda dello stato d'animo creato da emozioni e sentimenti. Per entrare in una interpretazione più raffinata  si interpretano infine suoni, profumi e odori.
Nella carta del Giocatore i sogni sono tre: nel primo compare un abile mangiatore di fuoco che il Giocatore prova a imitare; purtroppo non è in grado di farlo e il fuoco, invece di trasformarsi in coriandoli, viene inghiottito. Il giocatore si sveglia con la sensazione fisica di soffocare. Un sogno di evacuazione, ma anche indicativo di una incapacità a trasformare situazioni, eventi, reazioni. Cogliamo anche una emozione di inadeguatezza, che ritroviamo nel terzo sogno con la ballerina mongolfiera, che il giocatore vorrebbe evitare e di cui si vergogna.
Nel secondo sogno il pavimento a scacchiera intensifica il messaggio: l’incompletezza, la separazione, il bisogno insoddisfatto di creare una comunicazione.
Questa carta, molto complessa ed evocativa, è stata scelta raramente, tuttavia possiamo riportare una delle storie che ha suscitato.

Il fumo in cima al bastoncino cominciò a tracciare linee arrotondate nell’aria e poi compose strane figure che si riempirono di colori attirati dal bisogno di colmare le linee. Ne emersero le forme due artisti di circo che si mossero in direzione di un grande castello sulla cui porta era stato tracciato un maleficio di sangue.
La donna era una domatrice di animali e teneva nelle mani due lunghe fruste, l’uomo era un acrobata giocoliere e aveva raccolto le fiamme di un fuoco con il quale avrebbe  spento il maleficio del castello. Giunsero volando e il sangue non oppose resistenza, era come una grande opera in cui ogni personaggio ha un suo ruolo e senso. L’uomo e la donna portarono nel castello la loro arte e il re e la sua corte, impietriti dal sortilegio, tornarono in vita e ci fu una grande festa. Quando la festa finì, si spense l’ultima candela e il fumo si dileguò insieme alla storia.
Era stato un sogno?

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